Così Milano ha voluto celebrare il 2 ottobre 2009, anniversario della nascita di Gandhi, e la partenza della Marcia Mondiale da Wellington in Nuova Zelanda. In piazza per cantare anche Barbara Cupisti, Trio Medusa, Emma Re, Giorgio Schultze (portavoce Europeo Marcia Mondiale), Francesco Sarcina e Giuliano Razzoli.
Chissà se quando John Lennon ha scritto "Imagine" pensava a quanta gente l'avrebbe cantata. Chissà se immaginava gli occhi di quella gente, i brividi e l'emozione.
E chissà se pensava che un giorno, il 2 ottobre 2009, la sua canzone l'avrebbero intonata in piazza Duomo a Milano, per festeggiare l'inizio della marcia mondiale per la pace e la nonviolenza.
"Un'idea nata un anno e mezzo fa" - ha detto Giorgio Schultze, portavoce europeo della marcia, intervistato dal Trio Medusa - "quando pensavamo a un progetto, concreto e coinvolgente, per dire al mondo che la pace si può costruire, passo dopo passo".
Ieri, a Wellington, il sogno del movimento umanista e di chi ha creduto a quell'idea si è avverato. Un'equipe base di marciatori ha cominciato un cammino che attraverserà tutti i continenti e si concluderà in Argentina il 2 gennaio 2010.
E Milano si è unita ai marciatori, nell'anniversario della nascita di Gandhi, per celebrare l'evento. Il Trio Medusa, Diego e la Pina di Radio Deejay hanno presentato l'iniziativa che è stata seguita in diretta anche da Lifegate Radio. A testimoniare la loro adesione la regista Barbara Cupisti, Francesco Sarcina, Giorgio Schultze.
Lorenzo Pierobon ha poi intonato la nota Do diesis per lanciare il progetto Tune the World (Intona il Mondo) di cui è ideatore. Ad accompagnarlo le voci di Emma Re e del coro dei bambini di Adamus. L'intonazione del Do diesis ha preparato la piazza all'evento conclusivo: sul megaschermo, allestito per l'occasione, è stato proiettato il testo di Imagine, e in piazza, con dei microfoni di carta in mano, giovani, anziani e bambini hanno unito le voci per la pace. L'emozione è stata palpabile e contagiosa.
You may say I'm a dreamer, recita un verso di Imagine. Ieri, in piazza Duomo, i sognatori sono stati tanti. Negli occhi di ognuno di loro il disegno di un mondo senza violenza e senza guerre aveva confini concreti. Il disegno di un mondo possibile, che si può costruire, come ha detto Schultze, passo dopo passo. |