La Marcia Mondiale parte dal paese più pacifico del mondo

Secondo il GPI, in uno studio indipendente su 144 paesi svolto utilizzando 25 indicatori specifici, la Nuova Zelanda ha ottenuto il primo posto nella classifica grazie a una politica estera pacifista, un livello relativamente basso di violenza, limitazioni al possesso di armi e spese militari ridotte. Tra i primi cinque si trovano Danimarca, Norvegia, Islanda e Austria, mentre le ultime posizioni sono occupate da Israele, Somalia, Afghanistan e Iraq.

Gli Stati Uniti si trovano al posto numero 83 della classifica, guadagnando sei posizioni rispetto all'ultima valutazione. Chris Wells, portavoce della Marcia negli USA si augura che "gli Stati Uniti continuino a salire in classifica grazie alle iniziative del presidente Obama; la Marcia Mondiale favorirà il processo".

Rafael de la Rubia, portavoce interazionale della Marcia Mondiale, che partirà da Wellington il 2 ottobre per poi attraversare 95 paesi, e fondatore di Mondo senza Guerre, ha dichiarato: "Abbiamo scelto la Nuova Zelanda perché è stato il primo paese a consentire alle donne di eserciare il diritto di voto, a vietare le armi nucleari e il primo e unico paese ad avere un Ministero del Disarmo. Siamo felici del riconoscimento ricevuto dalla Nuova Zelanda da parte di Global Peace Index".

Il sindado di Wellington, Kerry Prendergast, ha dichiarato: "Anche se la Marcia parte da un luogo pacifico come la Nuova Zelanda, il suo percorso la porterà attraverso molti territori come Israele, Palestina, Bosnia, Russia, Pakistan, che hanno subito decenni di conflitti. L'obiettivo della Marcia è dare voce alla maggioranza dell'umanità che chiede la pace a livello nazionale e internazionale, oltre che nei propri paesi".

Un gruppo di marciatori di diverse nazionalità attraverserà il pianeta dalla Nuova Zelanda all'Argentina rendendo noti i pericoli di una nuova corsa agli armamenti, l'occupazione militare di territori stranieri e l'alta probabilità di un conflitto nucleare. In contemporanea si terranni migliaia di concerti, forum, conferenze e manifestazioni.

Tra le moltissime persone che hanno aderito all'iniziativa si trovano sei capi di stato, tra cui Michelle Bachelet del Cile, Evo Morales della Bolivia, Tabaré Vásquez dell'Uruguay e Cristina Fernández dell'Argentina, diversi premi Nobel come il Dalai Lama e Desmond Tutu, l'ex presidente statunitense Jimmy Carter, la regina Rania al-Abdullah di Giordania e importanti figure della musica, del cinema e dello sport, tra cui Penélope Cruz, Pedro Almodóvar, Zubin Metha e David Nalbandian.